Prodotto ed Esperienza utente sono due fattori cruciali ed inscindibili per massimizzare i risultati del product launch ed avere clienti felici di comprare il tuo prodotto
Come fare? Prepara le basi del tuo Minimum Viable Experience (MVE) in parallelo allo sviluppo del Minimum Viable Product (MVP) per realizzare un piano Go-to-Market di successo
TL;DR
- MVE (Minimum Viable Experience): un concetto che va oltre il semplice MVP, includendo tutto ciò che compone l’esperienza cliente: branding, marketing, vendite e supporto.
- Perché l’MVE conta: rende il tuo prodotto più attraente e fidelizza i clienti, un vantaggio chiave in un mercato competitivo.
- Un’esperienza cliente completa: l’MVE arricchisce ogni interazione per offrire un’esperienza positiva e memorabile, dall’acquisto all’assistenza post-vendita.
- Framework ACT per costruire l'MVE: ecco come funziona:
- A (Audience): conosci bene il tuo cliente ideale? È fondamentale capire a chi ti stai rivolgendo.
- C (Comunicazione): quali messaggi risuonano meglio? La chiarezza e la rilevanza del messaggio fanno la differenza.
- T (Touchpoint): quali canali e contatti coinvolgono al meglio il cliente? Scegliere i punti di contatto giusti li aiuta a passare all’azione.
- Iterazione e adattamento: come l’MVP, anche l'MVE va perfezionato continuamente per mantenere alto l'interesse e soddisfare il cliente.
Nel competitivo panorama aziendale odierno, soprattutto in contesti dove esistono molte soluzioni pressoché simili in grado di soddisfare i medesimi bisogni, è fondamentale non solo offrire un prodotto o un servizio di qualità, ma anche creare un'esperienza che catturi l'attenzione e l'entusiasmo dei clienti fin dal primo contatto.
In questo contesto, il concetto di Minimum Viable Experience (MVE) emerge come un pilastro fondamentale per il successo del Go-to-Market di qualsiasi prodotto che si vuole lanciare sul mercato.
Questo ti permette di creare un piano Go-to-Market omnicomprensivo in grado di valorizzare l’intera esperienza cliente, da quando entra in contatto con la tua realtà fino all’utilizzo del prodotto.
Cosa vuol dire Minimum Viable Experience (MVE)
La Minimum Viable Experience (MVE) è un concetto che va oltre l’MVP.
MVE rappresenta l'essenza stessa dell'esperienza offerta dalla start up / azienda ai propri clienti, abbracciando non solo il prodotto o il servizio in sé, ma anche tutti gli aspetti connessi, quali branding, marketing, sales, customer support.
La definizione e l’implementazione del MVE diventa un pilastro portante della stessa strategia Go-to-Market per avere un piano di lancio a 360° 🚀
Investire nel definire ed implementare un MVE solido presenta vantaggi significativi, poiché mantiene il focus dell'azienda sul cliente, garantendo che ogni interazione sia mirata a creare un impatto positivo e duraturo.
I clienti sono quindi attratti dai benefici del prodotto e come questo è in grado di risolvere i propri problemi, che ovviamente rappresenta la condicio sine qua non, e dall’intera esperienza che parte dalle prime interazioni (veicolate da attività marketing), alla fase di pre sales / sales, onboarding e customer management.
L’effetto WOW diventa quindi molto più esteso e supera la sola esperienza di utilizzo del prodotto.
Un esempio di che cosa significa effetto WOW basato sull’esperienza?
Pensa ad Amazon. Il bisogno a cui risponde è il medesimo soddisfatto da altri siti e-commerce: venderti il prodotto che stai cercando. In alcuni casi e-commerce più verticali potrebbero offrirti una gamma superiore o qualche sconto aggiuntivo. Ma il valore dato dall’esperienza di consegna, ritiro, rimborso, fiducia garantita da parte di Amazon è spesso così alto che le probabilità di diventare un recurring customer aumentano notevolmente.
Quando si esegue il lancio di un prodotto, quest’ultimo solitamente parte da una versione dell’MVP pronto per essere progressivamente ottimizzato.
Con lo stesso approccio deve essere sviluppata la Minimum Viable Experience (MVE). Una prima versione efficace che può subire progressivi miglioramenti.
Sia che il product launch venga eseguito in una startup o in un’azienda consolidata, è bene mantenere lo stesso approccio iterativo sia per il prodotto che per l’esperienza globale fornita ai propri clienti.
Questo consente di essere flessibili e pivotare più facilmente gli sforzi di ottimizzazione di processi e customer touchpoints.
Immagina di aver appena lanciato il tuo prodotto sul mercato.
Man mano che utenti, clienti esistenti e potenziali si avvicineranno o utilizzeranno il prodotto, una quota parte molto importante della loro soddisfazione è legata all’esperienza quotidiana che vivranno nel confronto con il prodotto e la startup in generale.
Se tale esperienza non è accettabile ed esistono competitor in grado di fornire la medesima soluzione, la capacità attrattiva del prodotto perderà automaticamente forza: bassi tassi di conversione di nuovi clienti e alti tassi di churn di clienti esistenti 😱
I clienti, infatti, se hanno possibilità di scegliere, optano per la soluzione che li fa sentire meglio.
Più aspetti si possono curare e ottimizzare e più alte diventano le probabilità di distribuire una sensazione di piacere attraverso tutta l’esperienza che il cliente può avere con la tua realtà.
Alcuni esempi? 😃
➡️ Prospect che stanno cercando di capire se il tuo prodotto sia quello giusto: le informazioni sono chiare, di facile accesso? Le risposte alle domande sono mirate? Il prodotto è testabile? Ci sono più contatti con persone del tuo team? Come avvengono? Come viene eseguita la demo? ecc.
➡️ Onboarding: clienti che hanno acquistato il tuo prodotto: welcome email? email di formazione, contenuti e istruzioni facilmente reperibili? Guide o self-onboarding?
➡️ Customer support: risposte a domende, segnalazioni di bug, di nuove richieste. Aggiornamento successivo sullo stato avanzamento delle richieste, ecc.
M.V.E. e gli altri acronimi (MVP, MVL)
Minimum:
La componente "Minimum" rappresenta il nucleo della metodologia lean product development. Evita di investire risorse e tempo eccessivi nello sviluppo di qualcosa che potrebbe non rispondere alle esigenze del mercato. Mantenendo un approccio snello, è possibile adattarsi rapidamente alle nuove informazioni e modificare la direzione del prodotto di conseguenza.
Viable:
La componente "Viable" si concentra sull'essenzialità della soluzione offerta. Un prodotto viable (accettabile, funzionante) è in grado di risolvere il problema o soddisfare il bisogno del cliente, senza aggiungere fronzoli e funzionalità superflui. È cruciale adattare questa definizione alle specifiche del proprio settore e prodotto, poiché ciò che è considerabile viable può variare ampiamente.
Experience:
L'elemento fondamentale dell'MVE è l'esperienza complessiva offerta al cliente. Oltre al prodotto o al servizio stesso, è necessario considerare aspetti come il branding, il marketing, le vendite e il supporto clienti. Un'esperienza positiva e coinvolgente è ciò che differenzia una start up / azienda di successo dalla concorrenza.
Dal MVP, passando per l’MLP, per arrivare alla MVE
Il grado di evoluzione che un settore o il proprio segmento di utenti ha raggiunto determina il livello di minimum necessario raggiungere.
Quando negli anni, start up lanciavano sul mercato prodotti che non avevano concorrenza, banalmente perché magari quei bisogni e mercati ancora non esistevano o erano appena nati e primordiali (pensate a quando Google, Facebook, ecc. hanno lanciato i loro primi prodotti) era sufficiente sviluppare degli MVP e poi lavorare su tutto il resto.
Dato che adesso i prodotti digitali sono più facilmente sviluppabili e testabili sul mercato, comprendere come sviluppare un MVE permette di ottimizzare gli sforzi e le probabilità di successo del prodotto e del piano Go-to-Market da attivare.
Non è necessario ovviamente che l’MVE sia pronto quando si testa e si raccolgono feedback per l’MVP ma sarebbe buona prassi iniziare ad impostarne una strategia di sviluppo.
L'Importanza di un Approccio Completo
Come si è capito quindi, il successo di una startup e del lancio del suo prodotto dipendono da molto più che dalla sola idea iniziale.
È cruciale adottare un approccio completo che includa non solo lo sviluppo del prodotto o del servizio, ma anche la creazione di un'esperienza coinvolgente e duratura per il cliente.
Concetti da ricordare 🧑🏫
MVP (Minimum Viable Product):
L'MVP si concentra esclusivamente sul prodotto o sulla sua funzionalità, garantendo che sia in grado di risolvere il problema del cliente in modo essenziale. Tuttavia, questo potrebbe non essere sufficiente per soddisfare le aspettative dei clienti moderni.
MLP (Minimum Loveable Product):
L'MLP va un passo oltre, assicurandosi che il prodotto abbia un elemento speciale che cattura l'affetto e l'attenzione dei clienti. Tuttavia, ancora una volta, si limita al prodotto stesso senza considerare l'esperienza complessiva del cliente.
MVE (Minimum Valuable Experience):
L'MVE abbraccia l'intera esperienza del cliente, integrando non solo il prodotto o il servizio, ma anche elementi come branding, marketing, vendite e supporto clienti. È questa visione a 360 gradi che porta a un coinvolgimento più profondo e duraturo da parte del cliente.
Come misurare l'Effetto MVE
Valutare l'efficacia dell'MVE può sembrare sfidante, ma esistono diversi indicatori chiave che possono essere utilizzati:
- Retention: La capacità di trattenere i clienti nel tempo è un forte indicatore di un'esperienza positiva complessiva.
- NPS Scores: I Net Promoter Scores forniscono un'ulteriore metrica per valutare il sentiment dei clienti.
- Dati qualitativi: Ascoltare direttamente i clienti attraverso feedback e recensioni può offrire preziose insights sull'esperienza offerta.
- Benefici MVE: Assicurarsi che l'esperienza offerta vada oltre il semplice prodotto o servizio, includendo anche supporto e servizio clienti di alta qualità.
- Elementi Fondamentali MVE: Ogni MVE è unica e dovrebbe essere personalizzata per rispondere alle esigenze specifiche del proprio mercato e settore.
Lavorare verso un MVE richiede impegno e dedizione, ma i risultati possono essere rivoluzionari.
A.C.T.: il framework di supporto della Minimum Viable Experience
Per supportare lo sviluppo della Minimum Viable Experience sarebbe ottimo definire alcuni aspetti fondamentali che possono essere riassunti nel framework ACT.
Il framework ACT ti aiuta a chiarire due punti cruciali:
- La tua storia è la tua strategia. Come la esprimi conta ed è capace di fare la differenza.
- Conoscere il tuo pubblico. Che linguaggio e messaggi risuonano con loro, le tattiche, i trigger e i touchpoint che li spingono all'azione.
Per fare questo in modo rapido ed efficiente, ho sviluppato un framework chiamato A.C.T., che può aiutarti ad andare dritto al punto e risparmiare migliaia di euro in esercizi di marketing inutili e sprecati.
Come si inserisce il framework ACT nel raggiungimento della MVE?
Ecco di seguito una formula che può essere utile a capire l’interazione del framework ACT con gli altri elementi utili (Value proposition e Minimum Lovable product) a sviluppare la Minimum Viable Experience intorno al tuo prodotto e la tua startup.
MVE = ACT + Value Proposition + MLP*
*Dipende dal mercato e dal contesto competitivo se è sufficiente l’ MVP o è necessario sviluppare direttamente l’MLP
Il framework A.C.T. si riduce ai tre componenti principali:
- A = Segmento di pubblico = A chi ti stai rivolgendo? 🤔 La prima parte per capire cosa dire è sapere a chi lo stai dicendo.
Chi è il tuo cliente ideale? Cosa vogliono/usano/cercano quando cercano la trasformazione che puoi offrire? Quali abitudini, comportamenti, obiettivi o aspetti definitivi li attirano verso il tuo prodotto?
- C = Comunicazione = Cosa stai cercando di dire? 📣 Si tratta di cosa e come parlare al tuo pubblico. Devi usare il linguaggio e il formato che risuoneranno con loro.
Parla come parlano loro.
Quali aspirazioni o motivazioni puoi comunicare che si collegano alle loro preferenze - e portafogli?
- T = Touchpoint = Dove dovresti condividere il tuo messaggio? 💬 Si tratta di come. Sai a chi stai parlando (A) e cosa stai cercando di dire (C). Ora è il momento di progettare i touchpoint e i trigger che li spingono all'azione.
Questo include cose come il tuo sito web, account sui social media e campagne via email. L'idea è utilizzare questa spinta per identificare i funnel e le tattiche più efficienti e che offrono il miglior ROI.
Spesso le persone sbagliano. A volte, tutto ciò di cui hai bisogno è una semplice lista di attesa per l'iscrizione; altre volte, è più strategico, come l'accesso a un gruppo WhatsApp privato, o qualcosa di più coinvolgente, come un funnel dettagliato e una storia coinvolgente.
Esempio
Ad esempio, diciamo che stai lanciando una nuova birra analcolica. Ecco un'occhiata rapida a come metteresti in atto A.C.T.
A: Usare dati demografici tradizionali come età, genere o geografia non dice molto, poiché la birra analcolica supera tutti quei marker di base. Invece, considera i loro comportamenti: amano bere birra, ma non amano l'impatto dell'alcol sulla loro salute e produttività. Vogliono anche godersi una bevanda per adulti quando si rilassano o escono socialmente.
C: Da un punto di vista del messaggio, vorrai far sapere al pubblico che la tua bevanda offre la cosa più simile alla birra che ci sia: è artigianalmente prodotta con ingredienti di alta qualità, e il suo packaging cool è pari alle IPA più alla moda. E, soprattutto, è a basso contenuto calorico e non dà postumi di una sbornia.
T: Non bere alcol ma divertirsi è uno stile di vita, quindi Instagram e TikTok sono canali perfetti.
Come puoi vedere, A.C.T. ti aiuta a capire: Quali sono le esperienze o i touchpoint che possono guidare la trazione?
Per alcuni, è il modulo di iscrizione perfetto con un thread di Tweet ben pensato che diventa virale. Per altri, è una storia curata su come il tuo prodotto crea un cambiamento e trasforma la vita di qualcuno. O potrebbe trattarsi di organizzare l'evento perfetto che dimostra chiaramente come il tuo prodotto aiuta le persone a raggiungere una versione migliore di sé stesse.
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